Il tartufo bianchetto o marzuolo
Tuber albidum Pico o Tuber borchii Vitt.
Tuber albidum Pico o Tuber borchii Vitt.
Nome: da “albidum”, (di colore chiaro Pico, 1788), e dal cognome del conte De Borch a cui il Vittadini (1831) dedicò questa specie, per averlo per primo descritto. Conosciuto con il nome di tartufo bianchetto o marzuolo. Periodo di raccolta generalmente dal 15 gennaio al 30 aprile. Il carpoforo in genere rotondo, ma anche gibboso; solitamente di piccole dimensioni, si sviluppa in terreni sciolti dove raramente può raggiungere anche i 5-10 cm di diametro.
Ha un peridio liscio di colore molto variabile dal biancastro ocraceo (che richiama il tartufo bianco pregiato) all’arancio scuro fino al color ruggine.
La gleba si presenta biancastra inizialmente, in alcuni esemplari varia con la maturazione, ad un colore fulvo; a volte fuligginosa, rossastro bruna o addirittura violacea; venature piuttosto larghe, poco numerose, ramificate, biancastre e tendenti ad imbrunire all’aria a maturazione.
Profumo: decisamente agliaceo e penetrante (forte odore di acetilene).
Sapore: non molto gradevole che ne riduce decisamente l’attenzione dei gastronomi.